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Il progetto MUSA
un paesaggio rivelato
Un paesaggio che si legge come un libro di storia, quello della valle marchigiana del fiume Potenza, importante corridoio di comunicazione tra gli Appennini e l’Adriatico che, fin dall’antichità, unisce non solo gli Appennini al mare, ma anche l’Oriente all’Occidente.
Ancora oggi, percorrendo questa vallata, è possibile ammirare i segni di quell’osmosi creatasi fra le diverse culture presenti nel territorio e le varie influenze provenienti dall’area del Mediterraneo e per questo, per dare evidenza ad un contesto storico, artistico e culturale di particolare rilevanza, nasce il MUSA, il Museo Archeologico della valle del Potenza.
Questo Museo - nuovo non solo perché appena nato ma soprattutto perché frutto di un nuovo modo di ragionare e affrontare la storia di un luogo e l’archeologia che lo contraddistingue - intende proporre all’attenzione del visitatore un affresco storico capace di rappresentare, in maniera affascinante e coinvolgente, il racconto di tre millenni di vita nelle Marche, trascorsi in una vallata dal fascino speciale.
MUSA è il Museo Archeologico diffuso della Valle del Potenza e abbraccia tutta la vallata che ospita il fiume Potenza. Il MUSA comprende i territori di Castelraimondo, Pollenza, Treia, Macerata, Potenza Picena e Porto Recanati. All’interno del Castello Svevo di Porto Recanati è visitabile la mostra archeologica permanente dal titolo “Storia di un paesaggio rivelato” che presenta i risultati delle ricerche condotte, lungo l’intera vallata del fiume Potenza, dall’Università di Gent (Belgio), alla scoperta delle modalità di insediamento delle antiche comunità tra Età del Ferro e età tardo antica (Potenza Valley Survey Project, 2000-2017).

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